Negli ultimi anni il ruolo delle donne in amore è sempre più predominante.
In studio arrivano sempre più donne che si sentono investite dal loro partner, di responsabilità e impegni che non sempre cercano o desiderano.
L’uomo nel corso del tempo ha delegato il suo potere e oggi le donne si ritrovano responsabilità e ruoli che un tempo appartenevano al compagno.
Non solo la donna, sempre più spesso, ha impegni lavorativi, ma anche la gestione della famiglia, con figli annessi, diventa sovente responsabilità sua.
I copioni sentimentali
A seconda delle caratteristiche della donna e delle sue esperienze, si innescano così dei copioni sentimentali che cercano di gestire la relazione, sempre più difficoltosa e piuttosto sbilanciata.
Il brutto di questi “copioni” è che tendono a mantenersi nel tempo, irrigidendosi. Di conseguenza la persona, tende a “recitare” il solito personaggio anche quando la “commedia” è differente.
Questo spiega perché troppo spesso si sente dire : “Mi sembra di scegliere lo stesso tipo di uomini”, “Credevo che lui fosse diverso, ma alla fine si è rivelato come tutti gli altri”, “Non so perché, ma compio sempre gli stessi errori con gli uomini”.
I copioni sentimentali (Giorgio Nardone cita 17 copioni) tendono a mantenersi nel tempo, il che vuol dire che anche se cambio partner, certe modalità di gestione della relazione vengono mantenute. I copioni sono modi di comportarsi e di reagire, frutto dell’esperienza individuale, interpersonale, famigliare. La formazione di un copione avviene nell’infanzia e nell’adolescenza.
Naturalmente copioni che possono essere stati funzionali e utili in quel tempo, se messi in atto in modo automatico e continuo potrebbero mostrarsi negativi ed inefficaci. E’ evidente che questi copioni irrigidendosi portano un’incapacità a cambiare atteggiamenti e comportamenti.
Una relazione d’amore è dinamica e in continua evoluzione, ciò che può essere stato utile in fase di conoscenza, deve essere cambiato a seconda delle fasi in cui si trova il rapporto.
La crocerossina
Vediamo in dettaglio uno dei copioni sentimentali più conosciuti, quello della : Crocerossina.
Per citare Plauto: “La via di mezzo è sempre la migliore: ogni eccesso conduce alla rovina”. Anche nel caso della crocerossina il suo profondo altruismo e la voglia di aiutare, possono portarla alla rovina.
Una donna che presenta questo tipo di copione, ha sempre bisogno di qualcuno da aiutare. La sua femminilità passa in secondo piano perché le sue energie sono spese ad aiutare il compagno.
Concentrarsi sull’altro, sui suoi bisogni, sulle sue necessità, aiuta ad evitare il confronto con se stessa e con ciò di cui avrebbe bisogno. Oltre a ciò il rischio è di sviluppare una dipendenza affettiva. (https://www.michelacampanella.it/dipendenza-affettiva/)
Il rischio di questo copione è che il partner, una volta guarito dalle sue crisi, dalle sue fragilità, dal suo malessere, si allontana dalla crocerossina.
Il paradosso di questo tipo di relazione, in cui c’è un “malato” e un’ ”infermiera” è che per funzionare nulla deve cambiare.
Se il partner guarisce la passione gradualmente svanisce e il legame si deteriora. Non è infrequente sentire donne, che perdono interesse nel momento in cui il compagno sta bene e non ha più bisogno di sostegno.
Le donne che in amore mettono in atto questo copione, hanno un’attrazione fatale per uomini problematici. Queste donne si sentono vive solo quando “salvano qualcun’altro” con l’illusione che facendo così potranno legarlo per sempre a loro.
Come migliorare la propria relazione
Le donne in amore, cosa possono migliorare?
- Quando conosci un uomo, valuta attentamente se lo troveresti interessante anche senza problemi
- Inizia a pensare che nel momento in cui tralasci la tua femminilità e ti annulli per l’altro, ti squalifichi davanti ai suoi occhi, allontanandolo.
- Contamina il tuo “copione” con differenti modalità di relazione con l’altro sesso. Una buona dose di ambiguità, consiste nell’oscillare tra modalità di comportamenti differenti, per non risultare prevedibili.
Cambio di aggettivo nel lieto fine delle favole: “vissero flessibili e contenti”.
(Dino Basili)
Bibliografia
Nardone G. (2010), Gli errori delle donne (in amore) Ponte alle Grazie, Milano.